In un mondo di categorie e generi ben definiti, la mescolanza, la coabitazione di molte diversità diventa quasi rivoluzionaria. È anche per questo – oltre che per ragioni letterarie – che Enrico De Vivo e Gianluca Virgilio hanno lanciato Zibaldoni e altre meraviglie, rivista telematica di “racconti, studi, pensieri, stupori letterari”, definendo lo Zibaldone “l’antigenere per eccellenza, poiché annulla i confini dei generi canonici nel momento in cui li confonde e li assembla, sempre andando al di là del genere”. Nel primo numero della rivista Gianni Celati ha “dettato” la linea, con lo scritto che vi proponiamo in questa pagina [leggi qui]: una linea leopardiana della rposa che cerca proprio nello Zibaldone per antonomasia il suo modello o non-modello. Tesi rilanciata nel secondo numero da Antonio Prete nel saggio Sulla scrittura dello Zibaldone. La rivista accoglie quindi una pluralità di forme e di voci, una “prosa erratica e frammentaria (l’operetta morale), come testimonia il Diario dall’Uzbekistan di Giorgio Messori. Tra gli altri testi del secondo numero: le osservazioni appassionate di Rocco Brindisi (Viaggi), un racconto su un personaggio indefinibile di Paolo Morelli, un patchwork di Leggende contemporanee a cura di Stefania Fumagalli, altre compilazioni del Piccolo sillabario astrale di Alessandro Banda e una favoletta di Gianluca Virgilio. E ancora, Mattia Mantovani continua a proporre riflessioni tra il morale e il faceto con Altre chiacchiere distratte, Ave Ghirelli racconta una storia d’amore con le donne al centro di tutto (Cheveux) e Paolo Ruffilli presenta Dieci poesie inedite. I testi sono illustrati con immagini tratte da opere varie di Giuseppe Caccavale, artista napoletano che vive in Francia, del quale parla Erri De Luca nell’intensa riflessione Porto storie.
Un miscuglio di stupori letterari
Beppe Sebaste recensisce Zibaldoni e altre meraviglie sul’Unità del 12 aprile 2003.
in: Rassegna stampa •