Che cosa vi avevo detto? Che allo scadere del mese sarei andato a trovare i due zibaldoniani in vacanza. E così ho fatto. Li ho sorpresi uno nella sua casa, che se ne stava tranquillo davanti ad un camino spento, intento a leggere un romanzo dell’Ottocento di novecento pagine; l’altro in un bar di un paesone meridionale, che se ne stava altrettanto tranquillo a leggere un giornale ippico e a bere caffè.“Che fate, dunque?”, ho detto loro, “non volete farla finita con questa vacanza che dura già da un mese? Settecentomila lettori non sanno più a quale sito collegarsi e sembrano tanti naufraghi in cerca di un porto sicuro. Hanno letto e riletto negli Archivi tutta quella bella roba che finora avete pubblicato, ma ora chiedono le nuove puntate delle storie lasciate in sospeso: le ipotesi sulle popolazioni fantastiche, i testi imperdibili su Walser, le avventure del grande Giovanni Mariano, che Dio l’abbia in gloria!, e poi le storie riscritte del Novellino e tante altre cose”.
Sapete cosa mi hanno risposto, come se si fossero messi d’accordo (e certamente lo erano)? Mi hanno detto: “Dì a tutti che mo’ veniamo”. “Che vuol dire mo’ veniamo?”, ho chiesto con una certa impazienza. “Vuol dire che stiamo arrivando, che siamo quasi pronti. Gusta’, nun ce sc-cassa ‘u c…, nu poco ‘e pazienza”, hanno concluso, flettendo la lingua ad uno strano dialetto meridionale. Ho detto, più per sfotterli che per imitarli: “E io ch’aggio ‘a fa’?”. “Scrivi ‘nu piezzu pe’ ‘sta Terza Serie, accussì, pe’ accumincia’”.
Giuro che non ho mai trovato gente più dilettantesca di questi due. Ero proprio tentato di dir loro quattro parole, di quelle ben dette, per metterli davanti alla loro dappocaggine, ma mi sono trattenuto. Difatti, quando mi hanno fatto questa proposta, mi sono sentito anche non poco lusingato, perché, insomma, è un onore per me introdurre la Terza Serie di
Zibaldoni e altre meraviglie, un vero onore, che chissà quanti mi invidieranno. In questi giorni ho fatto una ricerca in Internet, usando vari motori, e ho potuto constatare che questa qui è la prima rivista italiana quanto a racconti, studi, pensieri e stupori letterari, la prima in assoluto, capite? Non c’è studioso, pensieroso o stupito e tanto meno letterato d’Italia che non la legga. Inoltre, è la seconda rivista letteraria europea dopo una rivista russa con un titolo in caratteri cirillici che non saprei riprodurre, ed infine è la quarta a livello mondiale, subito dopo la menzionata rivista russa e due riviste che si stampano una nell’Africa centrale presso una tribù mantenga, e l’altra nell’Australia centro-settentrionale presso una comunità australo-creola: entrambe le riviste, come si può ben comprendere, recano nomi davvero impronunciabili.
Insomma, a voi tutti, cari lettori di Zibaldoni e altre meraviglie, dico: dopo avervi annunciato con sommo dispiacere la fine della Seconda serie, sono felicissimo di annunciarvi l’inizio della Terza Serie di questa straordinaria rivista. Già sapete che cosa vi aspetta, cari lettori zibaldoniani: continuate a collegarvi a www.zibaldoni.it come avete fatto finora, cioè ogni giorno prima di andare a lavoro, e a sera, prima di andare a letto, così questi due, col resto dell’onorata compagnia, avranno il piacere di favorire la vostra giornata lavorativa, che ne risulterà piena di superbe fantasticherie, e di conciliarvi un sonno stupefatto. Leggete Zibaldoni e altre meraviglie, dunque, e la vostra vita passerà come se foste in un magico castello incantato. Altro che Harry Potter!