Era la brilla e i fanghilosi tavi
Ghiravano e ghimblavano nel biava.
Mensi e procervi erano i borogavi
E il momico rattio superiava.
Alma dell’alma, fuggi il lanciavicchio
E la zannante zanna, e l’arpionante
Arpione, fuggi il giubbio picchio
E il frumido Banderiscone.
In mano prese la spada vorpale:
A lungo il mastinio nemico cercò.
Ripiegò stanco sull’albero tuntunnio:
Riguardò, contemplò, meditò.
E mentre ristava in uffoso pensiero,
Il lanciavicchio, con occhi di fuoco,
Vifflando scese dal tulgido maniero
Boforinchiando con il fiato roco.
E uno e due: a fondo e a fondo
La lama vorpale snicchiò e snacchiò
Ucciso il mostro, con il tronco capo
Galoppando all’ostello tornò.
Te benedetto, uccisti il lanciavicchio!
Ah, che ti abbracci, brimante spadiero!
Giorno di fraggia e di calleia è questo!
Gaudiosamente gorgottò il messero.
Era la brilla e i fanghilosi tavi
Ghiravano e ghimblavano nel biava.
Mensi e procervi erano i borogavi
E il momico rattio superiava.
Da Lewis Carroll, Alice through the looking-glass