Bellum Iugurthinum, cap. 17, 5-6
Terribilioso il mare, importuoso; terreno fertile di messi, buono per il bestiame, per l’albero da frutto infecondo; in cielo e in terra mancanza d’acqua. Una stirpe d’uomini dalla corporatura sana, scattante, in grado di sopportare le fatiche. La gran parte li spegne la vecchiaia, a meno che la spada o gli animali feroci li abbiano occisi; assai di rado infatti una malattia ha la meglio su qualcuno. Aggiungi multitudine di bestie di istinto malefico.
Mare saevom, importuosum; ager frugum fertilis, bonus pecori, arbori infecundus; caelo terraque penuria aquarum. Genus hominum salubri corpore, velox, patiens laborum; ac plerosque senectus dissolvit, nisi qui ferro aut bestiis interiere, nam morbus haud saepe quemquam superat; ad hoc malefici generis pluruma animalia.
* Ho inteso riprodurre nel testo, con formule corrispondenti in italiano, gli arcaismi utilizzati dall’autore, quali: “terribilioso” (saevom), “abbiano occisi” (interiere), “multitudine” (pluruma)
cap. 84, 4
Ciascuno pensava sarebbe arricchito grazie al bottino, un vincitore al suo ritorno in patria, altre fantasie siffatte rimuginavano in cuor loro; e costoro non poco li aveva inorgogliti Mario con un suo discorso.
Sese quisque praeda locupletem fore, victorem domum rediturum, alia huiuscemodi animis trahebant, et eos non paulum oratione sua Marius arrexerat.
traduzione di Danilo Laccetti