Etica del lavoro: nelle nostre plaghe i golpisti della domenica non riposano nemmeno il giorno del (loro) Signore.
Il Dasein fu la semenza di ogni nostra scemenza.
Devo proprio dare ragione allo psicanalista dei miei vent’anni: la vita è sempre una lunga o breve «ricaduta»…
Non ho mai raccontato a nessuno i miei incubi, neanche al mio poco competitivo terapeuta, il dottor No-gara – sono svergognato, ma non troppo!
Doppia abiura: il nonno mi ripudiò il giorno in cui venne a sapere che ero «un comunista»; poi ci riconciliammo, ed io ci misi appena un decennio a rinunciare – per motivi al contempo futili e capitali – a entrambe le doti.
Quando ero piccolo, la mia famiglia ideale era quella di Lessico famigliare; poi è diventata quella de La città e la casa, se non di Caro Michele…
«Tu hai tradito la tua fidanzata!».
«Sì, ma non ho mai tradito la mia futura moglie, neppure con la mia fidanzata».
Il mio unico, autentico vizio è la monogamia – sono, innanzitutto, un pigro d’azione!
L’amore è cieco ma non muto.
Parigi era un’idea; Madrid, una realtà; Città del Messico, chi lo sa?
Lo stillicidio dell’anestesia
ci garantisce contro qualsiasi utopia.
Vodka non olet.
A quasi cinquant’anni sono ancora un bel tomo – e difatti riesco a sorridere ad ambedue i lati della mia faccia…
Non è che io non abbia avuto un qualche successo letterario, è che pressoché tutti i miei lettori sono moribondi o sottoterra.
Un tempo gli scrittori esaurivano i generi; ora i generi esauriscono gli scrittori.