Decoro: che bella parola, oramai desueta…
Dopo una certa età, i dilemmi dell’estetica, se non dell’esistenza, non possono che risolversi nella ritirata.
Sono un massimalista del quotidiano, incapace di portare a compimento qualsivoglia programma minimo.
Analgesici: in seguito al ricovero d’urgenza, sono diventato più saggio; cerco ancora l’amore, però lo identifico tempestivamente con l’assenza di dolore.
Se proprio dovessi servirmi di un «selfie», sceglierei di plagiare un’immagine della mia più recente colonscopia – veritiera idiografia dell’anima neuro-vegetativa…
Quanti errori ho commesso nella tua vita!
Sono contro la trasmissione del sapere: ultimamente finisce sempre nelle mani sbagliate.
Possedeva così pochi pensieri che si sentiva obbligato a scialacquarli con munifica liberalità.
Métissage: trapassare transitando tra i generi.
In Messico perfino gli infermi e i morenti sono sottomessi all’imperio della separazione sociale – secondo una logica perfetta, non esattamente simbolica, vengono divisi fra la calamitosa sanità pubblica e l’esosa sanità privata…
Ignoro quale specie di «esotismo lombrosiano» abbia attirato la moltitudine di «nomadi digitali» – o, per meglio dire, di statunitensi beoti e chiassosi – che hanno preso casa nei pressi del mio quartiere.
Qui da noi l’estremismo è la malattia senile del populismo.