Ritorna a Napoli Gianni Celati, in compagnia degli amici Cavazzoni, Rizzante, Schneider, per interpretare una singolare “Recita”, organizzata dalla Fondazione “Premio Napoli” a Palazzo Reale per il 22 marzo (ore 17:30), incentrata sulla pubblicazione del suo ultimo libro, “Sonetti del Badalucco nell’Italia odierna” (Feltrinelli 2010), in cui lo scrittore emiliano ricostruisce la vita, i pensieri e le opere del grande attore veneziano Attilio Vecchiatto.
Celati prende l’avvio da 51 sonetti agili e snelli, molti dei quali scritti da Vecchiatto durante il suo soggiorno napoletano, per evocare la figura misteriosa (eppur familiare…) del Badalucco. Vecchiatto diceva che il Badalucco è una “categoria dello spirito”, che alberga dentro ognuno di noi, e se non stiamo attenti rischia di soffocarci. Il suo scopo è prendere il sopravvento e parlare al nostro posto di tutto ciò che non ci riguarda veramente, ma riguarda solo lui e i suoi affari. In un mondo dove tutto è ridotto a furbizia e stratagemma per ingannare gli altri, Vecchiatto sosteneva un’idea di arte colma di sapienza senza boria, distante mille miglia dall’italica supponenza – un’arte che si realizzava nell’allestimento di opere teatrali originalissime, come ad esempio rivisitazioni di sceneggiate napoletane, che lui studiava e interpretava da un punto di vista “shakespeariano”, se così si può dire, scorgendovi i legami stretti tra amore e morte che sostanziano la vita umana a tutte le latitudini.
Ma la cosa che maggiormente colpisce è che questo libro è stato scritto avendo in mente Napoli, e costituisce, per molti versi, un tributo d’affetto e ammirazione alla cultura partenopea: le sue fonti di ispirazione sono i filosofi Giordano Bruno e Giambattista Vico, ma non mancano i riferimenti alla tradizione del teatro napoletano e a Giambattista Basile, nonché a personaggi popolari come Totò e Maradona (che Vecchiatto conobbe di persona e frequentò). La stessa presenza nel volume del mio personaggio, in qualità di autore di “testimonianze autentiche” in merito ai giri napoletani di Vecchiatto (io ero amico di Vecchiatto, l’ho ospitato e l’ho presentato a Celati), non è casuale. Come non è casuale che Celati venga oggi proprio a Napoli per la prima presentazione di questo suo lavoro. Del resto, la visione del Badalucco nasce proprio verso la fine degli anni Ottanta, nel corso delle nostre passeggiate e discussioni tra Napoli e provincia.
Si può dire che Vecchiatto di Napoli amasse tutto, e l’ultima volta che io l’ho visto è stato nei pressi di “Villa delle Ginestre”, sul Vesuvio, dove ci eravamo recati insieme a Celati per visitare l’ultima dimora di Leopardi. Quel giorno, mentre Celati declamava sulla pendice del vulcano una sua operina mozartiana ispirata all’incontro tra la Morte e il poeta recanatese, Vecchiatto è scomparso e non l’abbiamo più visto. Abbiamo saputo poi da altri amici che è morto nel 1993, in una locanda di Sandon di Fosso, a una ventina di chilometri da Venezia. Ancora oggi il nome di Vecchiatto risulta escluso dalle enciclopedie e dalle storie del teatro moderno, e questo è semplicemente assurdo, perché, come si potrà leggere nella biografia ricostruita da Celati, Vecchiatto è stato uno dei più grandi e veritieri attori e autori del Novecento. Qualche cenno si trova nei siti internet, anche se è stranissima la pretesa di alcuni giornalisti, secondo i quali Attilio Vecchiatto non sarebbe mai esistito.
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All ’incontro napoletano, presieduto da Silvio Perrella e Giancarlo Alfano, oltre a Celati, che leggerà “I sonetti del Badalucco nell’Italia odierna”, interverranno Ermanno Cavazzoni , che leggerà dal suo “Limbo delle fantasticazioni” (Quodlibet 2009), Massimo Rizzante, autore di “Non siamo gli ultimi” (Effigie 2009), Enrico De Vivo , autore di “Divagazioni stanziali” (Quiedit 2009) e Domenico Pinto, curatore della trilogia di Arno Schmidt per l’editore Lavieri. Il tutto si svolgerà come una “recita” in tre atti (più una jam session conclusiva), dove i libri saranno occasioni di incontro con il pubblico a partire dalla forza evocativa e immaginativa della lettura ad alta voce. Il 23 marzo, alle ore 17, Gianni Celati sarà, con Ermanno Cavazzoni e Marianne Schneider , al “Liceo Classico-Scientifico Don Carlo La Mura ” di Angri, per un incontro con gli studenti dal titolo “Scrivere, studiare, sognare”.
Pubblicato sul CORRIERE DELLA SERA (in CORRIERE DEL MEZZOGIORNO) del 21 marzo 2010.
Napoli – Palazzo Reale, ore 17,30
LA FONDAZIONE PREMIO NAPOLI
in collaborazione con
“Zibaldoni e altre meraviglie”, Quiedit Edizioni e Lavieri Edizioni
PRESENTA
“IL BADALUCCO, IL LUNATICO E ALTRI FANTASMI”
Tre atti e una jam session
I ATTO
“Il Badalucco”
Gianni Celati legge
“I sonetti del Badalucco nell’Italia odierna” di Gianni Celati (Edizioni Feltrinelli 2010)
II ATTO
“Il Lunatico”
Ermanno Cavazzoni legge
“Il limbo delle fantasticazioni” di Ermanno Cavazzoni (Edizioni Quodlibet 2009)
III ATTO
“Altri fantasmi”
Giancarlo Alfano, Gianni Celati, Enrico De Vivo, Domenico Pinto, Massimo Rizzante, Marianne Schneider parlano della collana “Questo è quel mondo” diretta da Enrico De Vivo (Edizioni QuiEdit), di “Non siamo gli ultimi” di Massimo Rizzante (Edizioni Effigie 2009) e della trilogia di Arno Schmidt curata da Domenico Pinto (Edizioni Lavieri).
JAM SESSION
Gianni Celati ed Ermanno Cavazzoni dialogano con il pubblico su “Letteratura e fantasticazione”.