1.
La casa di campagna con il suo ragno
nell’angolo
da non molestare mai
e le guinee a pavoneggiarsi in vaso:
appena entrati in punta di piedi
e col fiato sospeso
ogni cosa pare attenderci
nel medesimo spazio
e nel medesimo tempo
rinnovando quel sogno che durerà
in tutto, se va bene,
una trentina d’anni
un’estate soltanto
2.
Una manciata di prugne
come pietre livide nella corrente mi porti
con il gesto scotitore
dell’estate
arido e fragrante
3.
Le api lavorano sui fiori
della bignonia
sfiancandola
come selvaggi urlanti inzeppati nella piroga
che fendono un mare da romanzo
immaginato azzurro
calmo e distante
più del nostro cielo estivo
4.
Tre tigli immobili
gialli e oro
come grandi turbanti di matrone negre
non sentono il tempo
non sognano la fuga
non sembrano nemmeno umani
come invece sono
5.
Anche le palline magiche
induriscono con l’età come arterie
ed è forse meglio che inseguire
i loro schizzi impazziti
Ne ho trovata una nel prato
residuo di qualche figlia piccola
incenerita nella luce degli ibiscus
Se la interrassi crescerebbe
buttando
verso l’alto come fagioli
e un nugolo di bimbi-folletti
sguazzando sotto il rubinetto
animerebbe poi l’insalata
per noi vecchi di denti
6.
Guanti bianchi con unghie
il gattino balza sul caco
mentre la madre inciampa
sulla canna
viscida e verde come una biscia
ed anche il tempo vacilla
7.
Si viene qui per difendersi
dal caldo, dai rimorsi
finché in fondo al crepuscolo
brilla il ritorno al negotium;
e tu tutto
quel che lasci alle spalle come talpa
è un mucchietto di pensieri e versi
smottati sulla terra