Immàginati un canto,
ma non lo trascrivere,
non schizzare le immagini
che vedi.
Nella tua casa,
che mai costruirai,
abiti già da tempo.
Lì vedi le tue immagini,
lì odi i tuoi canti.
Per tutta la notte la silfide danza
solo per te,
e tu sulla tua mano lasci
che l’acqua calda
da W. Kempowski, Weltschmerz, 1995; tradotto in http://harz.it/blog.html