Cento anni fa, in novembre, nasceva a Coderno del Friuli David Maria Turoldo, che è stato molte cose. Sacerdote in direzione ostinata e contraria, soprattutto, e poeta. All’interno di questa produzione ispirata dai testi biblici sta anche un gruppo di poesie riferite direttamente alla Resistenza. Camillo De Piaz, confratello e sodale di Turoldo fin dal [continua]
Articoli di Alberto Volpi
Per noi che scriviamo da queste parti, cioè pasticciamo di letteratura, è sempre istruttivo andarlo a trovare, perché chiaramente Mirando Haz è ciò che vorremmo essere e non siamo, un artista integrale. Gli dedico allora un Alfabethaz di presentazione (occhio al capolettera). Anche gli elenchi telefonici parlano: “Pieragostini Nob. Amedeo”, c’è scritto su quello di [continua]
Gioie d’autunno
Sono ormai alcuni decenni che si riflette sulla crisi della critica letteraria da volume e da giornale. Ciò all’interno del più vasto panorama entropico dei saperi umanistici e della perpetua contrazione della lettura in Italia. In particolare della cosiddetta critica militante di cui, nonostante molte ottime penne, si lamenta una perdita di autorevolezza e di [continua]
Ibrido
Il passato è stato l’anno di un anniversario particolarmente corposo e rotondo, ovvero duemila anni dalla morte di Ottaviano Augusto (19 agosto del 14 d.c.). Se ne è discusso per la scarsa eco nel paese, forse dovuta a carenze organizzative e di marketing, forse, ipotizzava allora Maurizio Bettini su «La Repubblica», alla mancanza di feeling [continua]
Ho incontrato Maurizio Noris per una presentazione a cui doveva partecipare il suo amico Franco Loi: cercavamo di instradare preventivamente l’intervento del grande poeta milanese che, come giusto, ci scappava da tutte le parti. Pur vivendo nella stessa città (o meglio provincia), non conoscevo Noris. Una buona occasione per tutti sono ora la sua raccolta [continua]
È raro imbattersi in una raccolta corposa come questa Da Pascoli a Busi (Quodlibet, 2014), messa insieme da un recensore così giovane; tuttavia Matteo Marchesini appare perfettamente formato, solido, un critico della tradizione. La spinta alla giustizia e all’ordine si esplica nella revisione della gerarchia tra gli autori, delle opere dei singoli autori soprattutto attraverso [continua]
Su Michele Mari
La parabola letteraria di Michele Mari data ormai a un quarto di secolo ed ha al suo centro, a nostro giudizio anche quale acme di riuscita, libri come Euridice aveva un cane, Tu, sanguinosa infanzia, Rondini sul filo, mentre gli esordi potrebbero ricollegarsi a quest’ultimo Roderick Duddle (Einaudi 2014). Allora la ripresa, sentimentale e solo [continua]
Per chi è abituato a considerare settembre un inizio, giugno-luglio una fine, a contare gli anni a tre a tre o a cinque a cinque, invecchiando improvvisamente per trienni o quinquenni, ovvero studenti e soprattutto professori, questo autunno crepuscolare spinge subdolo a parlare di scuola. Già lo feci qui su Zibaldoni del 9 settembre 2013, [continua]
La letteratura, con la sua stratificazione millenaria e l’odierna confusione, appare come un vero e proprio universo: costellazioni mobili, materia oscura, galassie che stanno insieme per simpatia, stelle solitarie. Nel magma libertario senza alto né basso, giusto o sbagliato, s’aggira il Captaplano, annusando i quattro cantoni del cosmo e segnalando opere nuove o vecchie di [continua]
Accolti entrambi nel confortevole letto matrimoniale si dovettero riabituare pian piano a dar consistenza alle cose. Il lampadario lambiccato che pendeva dal soffitto alto, sedie e pavimento che sostenevano mucchietti sfioriti di biancheria, la scrivania ingombra dei pacchi ben sistemati del farsettaio. Una macula cerulea a pena suggerita dalle sconnessure delle imposte. Insieme agli occhi, [continua]
Settembre è il più crudele dei mesi, specie per studenti ed insegnanti. È anche il periodo in cui s’infittiscono, ripetitivi ed effimeri, i discorsi sulla scuola, gonfiando l’immaginario collettivo. Prendiamone in esame una ben delimitata sezione: i romanzi degli ultimi vent’anni che hanno come protagonista centrale la scuola e che sono rivolti a un pubblico [continua]
In questi racconti di Alberto Volpi tornano fuori, in pelle umana, i vecchi amici animali dell’infanzia, con il loro carattere, l’andatura, le rivendicazioni e gli appetiti. E con una voce tutta loro, perché non si può pensare alle tacchine in bianco e ombrellino di Savinio, a un lupo o al serpente, senza che da quei corpi venga una strana retorica, ricercata e metaforica. Un libro sorprendente di uno scrittore raffinato e colto.
XVb Nei costumi del sesso il Signore si deve condurre in modo tale da non far periclitare lo Stato. Mai infatti deve presumere che gli atti suoi restino contenuti nella camera da letto, perché, per lo contrario, sono portati ai quattro angoli del globo dalla voce dei vicini prima e poi da quella del volgo. [continua]