L’estate che ero a Villa Minozzo, in un minuscolo appartamento preso in affitto dal veterinario del paese, quando a ferragosto è venuto Vittore a trovarmi e abbiamo cominciato ad andare in giro, lui con la macchina fotografica, io con quaderno e matita, per esercitarci a osservare il mondo che avevamo attorno, fin dall’inizio cu siamo [continua]
Articoli di Giorgio Messori
Non è ancora buio
Giorgio Messori è morto ieri mattina. Lo salutiamo pubblicando questo scritto che ci inviò tempo fa. * Fin da subito andare nel Giura è stato innanzi tutto cercare i paesaggi di Gustave Courbet. Già a Mouthier erano apparse le rupi dipinte in un suo quadro, e proseguendo lungo la Loue verso Ornans, il [continua]
Che il paesaggio svizzero possa somigliare a un’illustrazione non è solo un luogo comune. Arrivando dall’Italia, e lasciandosi alle spalle la caligine dell’estate, mentre salivamo per il passo del Bernina tutto appariva più nitido, ben disegnato e distinto: le casette sui pianori, la ferrovia che s’arrampica sul passo, le nuvole bianche nell’azzurro. E anche i [continua]
Insomma non so ancora dire se amare Khiva oppure no, perché una certa rigidità funeraria ti entra comunque nelle ossa e nel cervello. E certo che se poi da Khiva si arriva a Bukhara sembra proprio di passare da un medio evo lugubre, barbarico, a un rinascimento dolce e luminoso, perché si rimane immediatamente colpiti [continua]
Quando ho fatto un concorso a Roma per insegnare all’estero, un concorso che per certi versi è stato perfino umiliante, almeno per quel che riguarda l’esame orale che è stato davvero ridicolo, agli occhi di un osservatore esterno, e per me appunto umiliante perché mi son trovato ad essere trattato come neanche mi era mai [continua]
È chiaro che ai tempi di Petrarca non c’erano le odierne tecnologie. Ma credo che una certa disposizione spirituale, che Petrarca delinea nel suo trattato sulla vita solitaria, abbia comunque maggior familiarità con l’insondabile degli apparecchi che si possono spedire oggi per esplorare le profondità di quest’abisso. Sempre nel suo trattato sulla vita solitaria, all’amico [continua]
A sprofondare nel pozzo della natura sembra chiaro che gli uomini scompaiono. Parlando di quella grande storia del mondo naturale che sono le Georgiche di Virgilio, il poeta Iosif Brodsckij osserva che per raccontare una storia di questo tipo Virgilio ha dovuto omettere gli uomini, non ci sono “personaggi” in quest’opera. “Se il tempo”, ha [continua]