a Lorenzo Renzi “Una cipolla germoglia nel vuoto dentro una scatola o dentro un cassetto, allarga le sue radici nell’aria come il mio cuore i suoi uncini nelle mie costole. La radice boccheggia disperatamente nell’aria, soffoca lentamente nel frigorifero, i suoi inutili germogli verdi continuano a mettere radici nell’aria. Non ho più carne in [continua]
Nel corso di tutta la sua vita, Anna Maria Ortese ha svolto un’intensa attività giornalistica, collaborando, anche per pressanti esigenze di carattere economico, a numerosissimi quotidiani e periodici. Una parte consistente di questa attività è costituita dagli scritti di viaggio, molti dei quali sono raccolti nel volume La lente scura, a cura di Luca Clerici (Milano, [continua]
Il 5 ottobre è uscito il nuovo libro di Massimo Rizzante, Il geografo e il viaggiatore (Effigie, 2017). In esclusiva per i lettori di Zibaldoni proponiamo la prosa conclusiva che riassume con maestria immaginifica il contenuto saggistico dell’opera, dedicata a Gianni Celati ed Enrico De Vivo, qui nelle vesti insospettate di personaggi del racconto. In coda, una lettera inedita di Gianni Celati.
Sabato 2 settembre, al Biblioigloo di Andalo (Trento), una biblioteca a 1300 metri di altitudine, c’è stata l’anteprima del Seminario Internazionale sul Romanzo, un’iniziativa del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, ideata e diretta da Massimo Rizzante. Uno degli ospiti è stato lo scrittore e sceneggiatore Domenico Starnone, che ha conversato con Alessandro Gazzoli e risposto alle domande degli studenti e degli insegnanti presenti. Riporto una sintesi di tale conversazione, che ha avuto al centro soprattutto i romanzi Labilità (Feltrinelli, 2005), Lacci (Einaudi, 2014) e Scherzetto (Einaudi, 2016).
Michele Pierri “In ognuno di noi / c’è un Cristo sconosciuto / da amare che si rivelerà”… prima o poi, magari con una gazza sulla spalla, con cui parlare, come faceva il vecchio Pierri negli ultimi mesi di vita. E quando il Cristo sconosciuto riapparirà ci sarà ancora un Giuda ad aspettarlo, “libero dal tradimento”. [continua]
a Simona Carretta “Non te ne accorgerai nemmeno.” MILOS: Ogni avvenimento mi spinge inesorabilmente di un passo più vicino al vuoto. Io stesso provoco questa spinta mortale, creando le condizioni favorevoli al vuoto; è come infilare la testa in un sacchetto di plastica. Mi sono imposto che occhi estranei si fissino su queste righe [continua]
Il grande Iran
Dicevano che avesse avuto in casa l’inferno – non si poteva neanche immaginare quello che aveva passato – per questo, nonostante l’opinione che si era fatto di lui, Albert cercava di mantenersi calmo. Certo, il colloquio non poteva durare. «Ti credevo più alto» gli disse, rimestando documenti in una vecchia scatola di biscotti. «Ad ogni [continua]
a Massimo Rizzante “Preghiamo insieme e diciamo: Proteggici da ciò che non esiste.” *** MILOS: Come un movimento di pendolo talmente lento e vasto che talvolta lo diresti un’allucinazione, come quando fissando il cielo credi le stelle avvicinarsi e farsi sempre più tenere e implacabili. *** Quando infine lo [continua]
Dopo l’esordio giovanissimo, nel 1987, all’interno di una delle antologie Under 25 curate da Pier Vittorio Tondelli, Romolo Bugaro sì è rivelato un romanziere capace di raccontare i sogni, le speranze e i fallimenti del Nord Est ricco e opulento, dove le aziende si sono moltiplicate a dismisura, in una frenetica attività imprenditoriale e speculativa che ora patisce la grave crisi finanziaria dell’ultimo decennio. Storie di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere.
a Fernando Arrabal Io mi limitavo ad ascoltare. *** Quando lei, come obbedendo a un ordine del tutto indipendente dal suo corpo e risalente a un tempo in cui la vita consisteva in poco più che un tremolio inghiottente, quando lei aprì la bocca per lasciarvi passare la lenta e centenaria sferula [continua]
Ogni tanto, nel tardo pomeriggio, sento passi sul tetto. Mi affaccio alla finestra, e sulla casa di fronte vedo proiettarsi ombre in fuga lungo la linea di colmo. Mi arrampico allora fino al velux, metto la testa fuori, e scopro ragazzini che balzano da un tetto all’altro, si arrampicano sui balconi per superare qualche passaggio [continua]
Si svegliò di soprassalto, madido, impaurito, con un tremore nelle braccia, il cuore che impazziva, come se un demone lo avesse visitato in sogno, come se una visione terribile gli avesse alterato il senno. Si sedette sul giaciglio. Stranito. Frastornato. Con lo sguardo spalancato dentro il vuoto. Aveva visto tutto in un istante. Nell’istante di [continua]
Una delle poche cose confortevoli che mi sono successe nell’anno in corso è che non ho mai sentito, neanche una volta o a brandelli, la canzone vincitrice di Sanremo. Conosco il titolo, so più o meno di cosa parla, ma non l’ho mai sentita. Forse era meglio che non lo dicessi, potrebbe essere avvertita dai [continua]
Shakespeare and Company ha la porta d’ingresso collocata nel punto in cui il marciapiede di rue de la Bûcherie ha un avvallamento lieve mentre costeggia la Senna lungo la Rive Gauche. L’edificio è del sedicesimo secolo ed era, un tempo, un monastero, La Maison du Mustier. La libreria, Shakespeare and Company, è al piano terra. [continua]