Esultanza. Sfrenatezza. Esultanza trattenuta a stento. Non potevo che rispondere in maniera sproporzionata davanti all’eccesso di materia cui mi ero trovato di fronte quando l’avevo sorpresa davanti alla porta del poggiolo a stirare. Avevo aperto la porta e me l’ero trovata di schiena, intenta a stirare una camicia, con tutto quanto di glorioso erompeva da [continua]
Prima parte Roma, notte. Una via di traverso a via Merulana. Incrocio una vecchia barbona, elegante di modi e sorridente, valigia con rotelle e cappello di lana. Le ricambio il sorriso. Prima che io possa pensare qualsiasi cosa, mi viene una certezza: se questa donna vive, se esiste, se sta in una città, senza casa, [continua]
Durante una recente manifestazione nella Grecia martoriata, intervistato da un giornalista tv un signore anziano ha dichiarato: “In una vera democrazia, come cittadino dovrei avere il diritto di non saper niente di economia, e lo Stato dovrebbe proteggermi”. La risposta è implicita, non teniamone conto. Piuttosto quello che colpisce è un problema non da poco, [continua]
Raccolgo, qui, una vasta selezione di versi e prose tratta dai volumi ad oggi pubblicati. A questa si aggiunge, in apertura, una scelta di componimenti per la quasi totalità inediti e, comunque, mai inseriti in una silloge. Fatta eccezione per alcuni testi provenienti dall’ultimo libro dato alle stampe, la stragrande maggioranza degli altri è stata sottoposta ad un lavoro, più o meno consistente, di revisione; una riorganizzazione, riordinazione e riscrittura con “la mano”, con “lo sguardo” ed il gusto di oggi. Per tutto quanto appena indicato si può quindi affermare che A ritroso è, per il sottoscritto ed in buona sostanza, un lavoro nuovo. Il titolo rimanda al modo in cui i singoli brani sono stati inseriti nell’opera: dai più recenti ai più datati, appunto. [DANILO MANDOLINI]
La parte segreta
Giulia Agricola al marito Publio Cornelio Tacito Roma, anno LXXXIX, il 10 marzo Se questi tempi sono crudelmente ostili agli esempi di dignitoso valore, se il narrare la propria stessa vita è un indizio di fiducia nel valore morale delle azioni più che un segno di presunzione, se è vero quello che scrivesti [continua]
Yemen, 1988
In attesa dell’imbarco, tento di recuperare le poche notizie che ho di questo posto del mondo: lo Yemen, regno degli aromi, della mirra, dell’incenso; le tracce di Bilqis, la favolosa regina di Saba, saranno ancora leggibili? Il sito di Ma’rib, antica capitale del suo regno, pare sia ora visitabile anche se con qualche rischio. L’operazione [continua]
Ci sono costruzioni, chissà perché, a lungo sbiadite nel ricordo, un qualche lungomare, Marsiglia credo, vecchio ospedaletto di miserabili, cortile e chiostro, una banchina, enormi spire di corde, una nebbia di sogni nell’orgoglio e nell’impotenza presto consumati, quando allora, sì, un destino di infaticabili fulmini e straordinarie marce, sentiero limpido di glorie diciottenni, e poi [continua]
Il mulo
… lo sento! lo sento, sì che lo sento, il calore del vento… arriva forte e chiaro il segnale del tempo! la gemma dal pistillo e il bruno spento del bianco inverno si reinventa… il verde prima inerme, tenue, poi più spesso, scuro, linfatico, violento… richiamo struggente di stagione, polline, alcove volanti nel cuore dei [continua]
La coppia sul marciapiede, davanti a me, e mentre passo loro accanto lui le dice: «Amore, c***zo, ma allora non capisci proprio niente» «Eh sì tesoro, perché capisci sempre tutto tu, m**a». Al pomeriggio, tre ore di udienze generali: fuori, al di là del verde degli abeti secolari, l’urlio dei bambini nel parco giochi, [continua]
Passeggiata Gli psicotici sognano, Weiss? Te lo sei mai chiesto? Io sì, da quando sono a Herisau. Ricordo che, tre notti fa, mi sentivo in mare aperto, aggrappato a un’asse di legno. L’aria era tiepida. Nessuna nave all’orizzonte. Avevo le gambe gelate. Vidi avvicinarsi uno scafo, una scala di corda si sporse dalla fiancata. [continua]
Di recente, il regista francese Jean Luc Godard ha dichiarato a un giornalista: “Mi sembra osceno che gli uomini siano sempre raggiungibili”. Si riferiva all’immancabile domanda sul perché non possedesse un telefono cellulare. Stavolta però il grande artista si sbagliava. Lo posso dire con cognizione di causa visto che neanch’io ho un cellulare, non l’ho [continua]
«La borghesia ha spogliato delle loro sacre apparenze tutte le attività fino ad allora onorevoli e considerate con pia umiltà. Essa ha trasformato il medico, il giurista, il prete, il poeta, l’uomo di scienza in suoi salariati». (Karl Marx, Manifesto del Partito Comunista) Io insegno e scrivo. Mi hanno chiesto di aprire la Partita [continua]
Sono amico di un vecchio che già da un pezzo ha superato gli ottant’anni. Lo incontro al bar, dove mi fermo qualche volta a parlargli. Seduti a bere un caffè, gli racconto come mi vanno le cose perché lui mi chiede sempre: “Tutto a posto?”. Poi anch’io chiedo a lui se tutto è a posto, [continua]
Ho attraversato, con la mia famiglia, campi su colline dolci e lavorate con amorosa cura. Arature fresche e raccolti pronti allineati su geometrie colorate di gialli e marroni intensi, verdi rigogliosi e promettenti. Ho visto le fattorie dipinte di bianco, grandi e ordinate, con silos enormi e altissimi a contenere il mais, accanto. E file [continua]