Devo dirglielo a Enrico De Vivo che il suo libro è molto diverso dai libri che si scrivono e pubblicano con grande sfarzo di elogi pubblicitari. Devo dirglielo perché adesso le cose vanno così, e magari non si considera il garbo delle sue frasi. Devo dirglielo che nel suo libro è come se uno [continua]
15 ottobre ore 18,00 – Casa delle Letterature Questo è quel mondo? Questi I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi Onde cotanto ragionammo insieme?” Giacomo Leopardi, A Silvia A partire dall’esperienza della rivista letteraria “Zibaldoni e altre meraviglie”, nasce QUESTO È QUEL MONDO (http://questoequelmondo.wordpress.com), una collana diretta da Enrico De Vivo per la casa editrice QuiEdit di Verona. Il riferimento a Leopardi è esplicito, sia [continua]
Nelle ultime settimane, tra New York e Milano, amici e conoscenti si sono sentiti in dovere di informarmi sulle novità italiane delle quali, stando in Texas, sarei rimasto all’oscuro. Sono così venuto a conoscenza di voci (alcune delle quali mi sono state confidate ancora prima che venisse a galla l’affaire Noemi) che puntano più o [continua]
Il libro delle tasche
Il libro delle tasche, e ogni tasca ha un suo contenuto pieno di interesse – oppure no, ci sono anche delle tasche vuote; è naturale che ogni tanto ci siano delle tasche senza niente dentro – perché no, caro editore? Anche una tasca vuota ha un suo senso, una sua dignità, un certo passato. [continua]
Come le rane in fila dentro il fosso che melliflua la biscia poi le ingoia dolcemente stordite e quasi a noia – quel che vi dico adesso è un paradosso – come le rane l’una all’altra appresso quasi liete a finire in quella gola – quel che vi dico è solo una parola… – come [continua]
Canzoni come niente
Il funzionale è il peggiore di tutti i valori” George Perec Accade a volte che accogliere e seguire una prospettiva rasoterra conduca molto più il là di quanto ci si aspetti. Fotografare uno specchio d’acqua, regalo di una pioggia improvvisa, può svelare una grazia impensata che neanche cento pose studiate riescono a catturare. Solo l’ascolto con [continua]
Non so, conosco scrittori che fanno man bassa di tutto o quasi quel che vivono – e lo fanno bene, appunto perché sono scrittori. Io invece, che sono sempre meno sicuro di aver imboccato la strada giusta, non ci riesco. C’erano almeno due o tre esperienze, ultimamente, che mi sarebbe piaciuto fissare in parole, sapendo [continua]
La maschera comica di Sordi dispiega una falsità che è impossibile condannare poiché è inseparabile dal comportamento quotidiano. Questa tipologia maschile è parte integrante della tradizione italiana della menzogna, che trova la sua forma più perfetta nella spettacolare teatralità della Roma papale; e le sue origini nel modo di concepire la religione e il potere come ostentazione spettacolare proprio della Chiesa cattolica.
Escono in questi giorni i primi due volumi della collana Questo è quel mondo, diretta da Enrico De Vivo per la casa editrice QuiEdit di Verona. Si tratta di Divagazioni stanziali, dello stesso De Vivo, e di Nessuno ti può costringere, di Francesca Andreini. I due volumi sono presentati, rispettivamente, da Gianni Celati e da Marianne Schneider. Abbiamo intervistato De Vivo sul progetto editoriale e sui programmi futuri.
1. ‘A vose alta no la piase, se spaventa chi che tase. E se dopo vien un tremo mejo se qua se scondemo. La to boca xe ‘a caverna e la sconde ‘na gran belva, ma se el fieo te tira dentro co te sciopa proprio el centro, che sia vivar butar fora chi che [continua]
Via Nomentana
Nella mente Noi siamo sempre in mezzo. Rocco Ronchi, “Liberopensiero”: “Limite” Giovedì ventidue gennaio 2009. Ore 07:00. Oggi dovevo essere a Roma. Ci sarebbero stati degli amici cari ad aspettarmi, ma è arrivata l’australiana: febbre a trentanove e mezzo, dolori muscolari, brividi, malessere generale, mancanza di appetito, in rari casi congiuntivite, nelle persone anziane anche [continua]
PREMESSA di E. D. V. Durante la preparazione della rubrica “Mosse false Mosse vere”, mi è venuto in mente il film diWerner Herzog sui Woodabe. Ne ho parlato a Barbara Fiore, che mi ha scritto in risposta la lettera che segue, in cui sviluppa una serie di riflessioni molto utili ad approfondire il tema delle “mosse”. * Caro Enrico, [continua]
Fellini era certamente consapevole del pensiero di Vico e nulla è più vicino alla sua presa di posizione poetica. Nelle interviste, tutti i suoi ricordi d’infanzia e adolescenza trascorse in un piccolo paese meta di vacanze balneari coincidono con quella sorta di “vigorosa immaginazione” descritta da Vico.
Abbiamo fatto l’abitudine a certi sorrisi, non è così? Ai sorrisi dei conduttori televisivi, degli imbonitori mediatici – dei venditori in genere, dei venditori di denaro in particolare – dei personaggi politici più scaltri e furbi, degli autori dei romanzi più in voga… Sono sorrisi che non contagiano, come normalmente contagiano le persone che ridono; [continua]