Sinfoniette

di in: Bazar

Storiella ansiogena numero 1 E adesso mi controlla pure le mutande. Dice che ne compro troppe. E me le cerca nei cassetti, fa il confronto con le sue. Chi? L’Adelaide, la madre di mio marito, mia suocera. Mia madre sì che ne ha tante di mutande, ne ha coi pizzi, nere, colorate, di cotone, di [continua]

Era domenica pomeriggio. Sedevamo davanti a un bicchiere di vino e valutavamo se, malgrado tutti i nostri dubbi, fosse possibile realizzare il progetto del film. Avevamo intenzione di fare un film su Robert Walser. Potevamo partire da uno o dall’altro dei luoghi dove lo scrittore aveva fatto tappa, dalla banca cantonale, per esempio, oppure dall’albergo [continua]

Gino/ 36-38

di in: Gino

36. Nella Wehrmacht Arrivarono la mattina presto, nell’aria pizzichina di settembre, i soldati tedeschi. A camionate, ne scendeva; via giù un salto e poi di corsa. Gino li guardava dalla finestra moversi decisi per prendere la caserma. Nella luce tonda di settembre, veloci peggio delle cavallette, dentro e fuori gli uffici, gli alloggi ufficiali, mentre [continua]

Un giorno, un gruppo di minatori rimase incastrato in una caverna. Ma grazie all’aiuto di un ingegnere intelligente e di una scavatrice sistemata nel posto giusto furono liberati. Non tutti erano lì dentro dallo stesso tempo. Alcuni compagni, infatti, avevano provato a liberare gli altri, infilandosi in cunicoli, scivolando attraverso passaggi molto stretti ma, una [continua]

Straordinari e sorprendenti commenti hanno accompagnato l’uscita dell’ultimo libro curato da Gianni Celati, Alice disambientata (Le Lettere, 2007), che per la precisione è la riedizione di una “macchina di scrittura”, avviata a Bologna nel 1976-1977 da un autore collettivo (per lo più studenti riuniti nel gruppo ALICE/DAMS, che all’epoca animava un corso universitario tenuto dallo stesso [continua]

2 novembre 2000, venticinque anni dalla morte di Pasolini. All’Istituto Italiano di Cultura di New York un centinaio di persone assiste con attenzione infaticabile a una lunga celebrazione dell’anniversario. Al tavolo stanno il senatore Guido Calvi, avvocato della famiglia di Pasolini al processo contro Pino Pelosi, Enzo Siciliano che è stato suo biografo e P. Sitney [continua]

Ensogni

di in: Bazar

ensogni ensogni ente la not zighi zighi entra el dì dir dir quel che ghè da dir èser èser quel che toca èser sogni sogni nella notte urla urla attraverso il giorno dire dire quel che si deve dire essere essere quel che tocca essere El gat a la gabia de la cincia Vólela nar? Làsela, [continua]

Come la Bibbia  per ogni buon cristiano così Pinocchio (sono i due libri più diffusi al mondo) occupa un posto decisivo nel cuore e nell’immaginario di ogni bambino. A me successe qualcosa di assai curioso. Avevo una stanza nel Palazzo Ginori a Firenze che dava su una viuzza laterale, Via Taddea. Lì nel ’64, senza [continua]

Saranno le sei del mattino. Dormiveglia a bocca secca. Alle otto accompagno il primo figlio a scuola nella parte nuova del paese vecchio. Alle otto e mezza accompagno il secondo figlio a scuola nella parte del paese che si chiama Piano Regolatore. È la stessa in cui abito, ma qui le macchine non servono per [continua]

Primi anni Settanta. In uno studio televisivo della RAI si trovano Enzo Biagi, conduttore del programma, Pier Paolo Pasolini e due suoi vecchi amici. Pier Paolo Pasolini: Il fatto di aver trovato i miei amici qui, alla televisione, non è bello. Per fortuna noi siamo riusciti ad andare al di là dei microfoni e del [continua]

1. Avvicinarsi a Robert Walser da psichiatra, avendone amato e ammirato da anni la scrittura, comporta esitazione, cautela, imbarazzo anche. Da oltre un secolo la psichiatria è penetrata spavaldamente nei territori dell’arte, della musica, della letteratura, pretendendo di spiegare o interpretare i prodotti della creazione artistica in termini di psicopatologia o, viceversa, di diagnosticare la [continua]

Gino /33-35

di in: Gino

33. Giochi Adesso erano in due, imbacuccati dentro la miseria, al freddo. Passavano le giornate a farsi durare le tessere e le quattro lire dei risparmi, a cercare di scroccare da bere agli amici del bar, a giocare a carte scommettendo sigarette e a gironzolare per strada. A Gino gli veniva male a pensare ai [continua]

E allora, bello mio, sei stato a Mikonos, alle Seicelle e alle Maldive? Com’erano? Più o meno della loro fama? O, davanti a San Pietro e Piazza Duomo, devono correre a nascondersi? È meglio Montecarlo? O forse Gargazzone? “Gargazzone” dici “lo sai bene cos’è: un posto più triste di Salorno, e vuoto più di Sinigo, [continua]

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