Mi avevano mandato a insegnare nella succursale del liceo. Al mio arrivo, mi accoglie il bidello, un tipo alto e magro, mai visto prima, e mi guida fin dentro l’aula, dove avrei dovuto insegnare. Abbiamo disceso pochi gradini, lui avanti e io indietro, ritrovandoci in un seminterrato, illuminato dalla luce di un neon, senza la [continua]

Germinazione

di in: Bazar

Mio padre faceva l’impiegato alle imposte dirette, guidava una dauphine beige e come lettura preferita aveva il vocabolario della lingua italiana. Lo ripeteva ad alta voce. Si faceva interrogare da noi figli, ogni giorno della settimana, esclusi il sabato e la domenica, un figlio a turno, per due ore.

Gemelli

di in: Bazar

(Ribalta semibuia, libri dappertutto, due piccoli televisori perennemente accesi – ma senz’audio. Le luci azzurrine provenienti dai due computer illuminano i volti e, parzialmente, i corpi di Lillo e Lalla seduti spalle contro spalle alle rispettive scrivanie. Robuste corde li tengono legati alla sedia e, saldamente, l’uno all’altra per il busto. Le mani e le [continua]

Io ricapitolo… condenso… è lo stile “Digest”… la gente ha solo appena il tempo di leggere trenta pagine… sembra! tutt’al più!… è la necessità! scazzano sedici ore su ventiquattro, dormono, copulano il resto, come avrebbero il tempo di leggere cento pagine?
Louis Ferdinand Céline tradotto da Giuseppe Guglielmi

Storia di un racconto

di in: Bazar

Solo pochi giorni fa, a Londra, dove ora vivo, mi ero alzato dalla scrivania per concedermi un po’ di rilassamento, per far correre i pensieri da soli, senza costringerli a seguire una strada prefissata. Fermo davanti alla finestra, osservavo il tranquillo torneo delle auto e dei passanti sul passaggio zebrato appena sotto casa. La fila [continua]

Gino/ 29

di in: Gino

Fuggire e non fuggire Una notte, Gino lo svegliarono dei rumori di mobili sbattuti. No… non erano i mobili sbattuti… era qualcuno che ci sbatteva contro… Poi un urlo soffocò in un rantolo e dopo un tonfo, rumore di cosa che si contorce per terra. Corse in cucina e ci trovò Adele tutta accartocciata. Le [continua]

A me pare che tra le grandi migrazioni della nostra epoca ci sia anche da parlare della migrazione del popolo del consumo. Ma, prima di parlare di questa migrazione dell’era moderna, vorrei ricordare una bella frase di Robert Walser che mi ha sempre dato di che pensare e che mi sembra abbia molto a che [continua]

…in ogni istante io sogno sulle cose, immagino oggetti o persone la cui presenza qui non è incompatibile con il contesto e che tuttavia non si mescolano al mondo, ma sono oltre il mondo, sul teatro dell’immaginario”. Maurice Merleau-Ponty, Fenomenologia della percezione, Premessa. La data di nascita di Antonio Prete narratore può essere fissata nell’anno 1984 [continua]

Classe 1938. Ne nacquero quasi trecento in quell’anno, tra quelli che se ne sono andati e quelli che sono morti, moltissimi da piccoli. Ora in paese quelli del trentotto non sono più di una decina e io ne conosco solo due, credo si ritenessero amici di Tonino, ma lui non aveva amici. Tonino solo una [continua]

La realtà in larga misura si va trasformando sempre più in una colossale fotografia, e il fotomontaggio è già avvenuto: è nel mondo reale”. Luigi Ghirri   Meno di niente Il nonno e la bambina sulla panchina mangiano il gelato. Un giovane soldato passeggia con il suo amore mano nella mano, cuore nel cuore… Queste [continua]

Zibook - gli ebook di Zibaldoni