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Prima parte Roma, notte. Una via di traverso a via Merulana. Incrocio una vecchia barbona, elegante di modi e sorridente, valigia con rotelle e cappello di lana. Le ricambio il sorriso. Prima che io possa pensare qualsiasi cosa, mi viene una certezza: se questa donna vive, se esiste, se sta in una città, senza casa, [continua]
Durante una recente manifestazione nella Grecia martoriata, intervistato da un giornalista tv un signore anziano ha dichiarato: “In una vera democrazia, come cittadino dovrei avere il diritto di non saper niente di economia, e lo Stato dovrebbe proteggermi”. La risposta è implicita, non teniamone conto. Piuttosto quello che colpisce è un problema non da poco, [continua]
Il mulo
… lo sento! lo sento, sì che lo sento, il calore del vento… arriva forte e chiaro il segnale del tempo! la gemma dal pistillo e il bruno spento del bianco inverno si reinventa… il verde prima inerme, tenue, poi più spesso, scuro, linfatico, violento… richiamo struggente di stagione, polline, alcove volanti nel cuore dei [continua]
La coppia sul marciapiede, davanti a me, e mentre passo loro accanto lui le dice: «Amore, c***zo, ma allora non capisci proprio niente» «Eh sì tesoro, perché capisci sempre tutto tu, m**a». Al pomeriggio, tre ore di udienze generali: fuori, al di là del verde degli abeti secolari, l’urlio dei bambini nel parco giochi, [continua]
Passeggiata Gli psicotici sognano, Weiss? Te lo sei mai chiesto? Io sì, da quando sono a Herisau. Ricordo che, tre notti fa, mi sentivo in mare aperto, aggrappato a un’asse di legno. L’aria era tiepida. Nessuna nave all’orizzonte. Avevo le gambe gelate. Vidi avvicinarsi uno scafo, una scala di corda si sporse dalla fiancata. [continua]
Di recente, il regista francese Jean Luc Godard ha dichiarato a un giornalista: “Mi sembra osceno che gli uomini siano sempre raggiungibili”. Si riferiva all’immancabile domanda sul perché non possedesse un telefono cellulare. Stavolta però il grande artista si sbagliava. Lo posso dire con cognizione di causa visto che neanch’io ho un cellulare, non l’ho [continua]
«La borghesia ha spogliato delle loro sacre apparenze tutte le attività fino ad allora onorevoli e considerate con pia umiltà. Essa ha trasformato il medico, il giurista, il prete, il poeta, l’uomo di scienza in suoi salariati». (Karl Marx, Manifesto del Partito Comunista) Io insegno e scrivo. Mi hanno chiesto di aprire la Partita [continua]
La solitudine di un dimesso presente, per quanto affollata, spinge molti abitanti delle province più lontane a prendere la penna e a guardare compunti al passato, in cerca di un soggetto che abbia in sé grandezza epica, afflato lirico. Eruditi freschi di studi universitari tratteggiano, in volumi densi di note e dalla bibliografia imponente, la [continua]
Il cane
mia madre una cagna piuttosto slanciata, pelo biondo, elegante a suo modo… ma troppo curata per essere una di strada! mio padre un cane nero, grosso e, a causa della vita, ruvido. io, allevato come si può, mammella combattuta fin dalla nascita, sono l’unico superstite di una figliata disperata… adottato e abbandonato, mi sono inventato [continua]
Pare che il papiro essiccato, meglio se scritto e antichissimo, fosse particolarmente apprezzato dalle tribù nomadi del deserto, che lo arrotolavano e se lo fumavano alla luce della luna nelle lunghe soste carovaniere. Allo stesso modo prospera tra noi una setta di fanatici, i cui confratelli si riuniscono nei salotti di comode case borghesi e [continua]
Settembre
Il verde del cancello di casa mia è un verde stanco. Che il color ruggine sta preparando una rimonta e infatti ci siamo quasi. Ci sono delle strisce di ferro verticali ed altre orizzontali che incontrandosi formano dei quadratini piccoli, dietro i quali c’è il vialetto e poi casa. Dall’altra parte invece il resto del [continua]
Una versione moderna dei Paralipomeni di Giacomo Leopardi, in cui “spiritualismo, idealismo, astrazioni, religione, mitologie del mistero, nazionalismo popolare senza eroismo”, ossia tutte le “nebbie che nel Romanticismo tedesco piacevano tanto”, vengono mandate gambe all’aria con una risata bella e un po’ amara.