Chiudiamo la pubblicazione degli Atti del convegno dedicato a Robert Walser con un suo pezzo inedito in Italia. Stampato per la prima volta in Für die Frau, inserto della Frankfurter Zeitung (30 giugno 1929), Warum reise ich gerne – Antwort auf eine Umfrage, fa parte di un’inchiesta alla quale risposero anche Franz Hessel, Joseph Roth, Emmy Hennings, Hans Siemsen e altri. Ora è pubblicato in: Robert Walser, Feuer, unbekannte Prosa und Gedichte, a cura di Bernhard Echte (Frankfurt a. M. 2003). La traduzione è di Marianne Schneider (e di un suo amico).
Con Robert Walser
Robert Walser. La grazia e l’abisso/ 4 – Nel corso di un convegno svoltosi a Genova il 24 aprile 2015, quattro critici e scrittori contemporanei si sono interrogati sull’enigma degli ultimi anni di vita di un classico sommerso della letteratura del primo novecento, Robert Walser (Bien, 1878-Herisau, 1956), dal 1933 fino alla morte, mentre era ospite volontario del manicomio di Herisau. Autore di alcuni capolavori della letteratura tedesca, da La passeggiata a Jakob von Gunthen, da I Fratelli Tanner a Il Brigante, Walser (al quale Zibaldoni ha dedicato uno ZiBook scaricabile gratis qui sul nostro sito) ci appare oggi come uno scrittore estremo e appartato, che ha tentato di sottrarsi alle leggi dell’io e del mondo, scegliendo il mite silenzio della follia invece del vano rumore della ragione. Con l’intervento di Marco Ercolani concludiamo la pubblicazione degli Atti del convegno genovese. Il prossimo 25 dicembre, nell’anniversario della morte dello scrittore svizzero, pubblicheremo una traduzione inedita in italiano di un suo pezzo.
Robert Walser. La grazia e l’abisso/ 3 – Nel corso di un convegno svoltosi a Genova il 24 aprile 2015, quattro critici e scrittori contemporanei si sono interrogati sull’enigma degli ultimi anni di vita di un classico sommerso della letteratura del primo novecento, Robert Walser (Bien, 1878-Herisau, 1956), dal 1933 fino alla morte, mentre era ospite volontario del manicomio di Herisau. Autore di alcuni capolavori della letteratura tedesca, da La passeggiata a Jakob von Gunthen, da I Fratelli Tanner a Il Brigante, Walser (al quale Zibaldoni ha dedicato uno ZiBook scaricabile gratis qui sul nostro sito) ci appare oggi come uno scrittore estremo e appartato, che ha tentato di sottrarsi alle leggi dell’io e del mondo, scegliendo il mite silenzio della follia invece del vano rumore della ragione. Con l’intervento di Giuseppe Zuccarino proseguiamo la pubblicazione degli Atti del convegno genovese. Seguiranno l’intervento conclusivo di Marco Ercolani e una traduzione inedita in italiano di un pezzo di Robert Walser.
Robert Walser. La grazia e l’abisso/ 2 – Nel corso di un convegno svoltosi a Genova il 24 aprile 2015, quattro critici e scrittori contemporanei si sono interrogati sull’enigma degli ultimi anni di vita di un classico sommerso della letteratura del primo novecento, Robert Walser (Bien, 1878-Herisau, 1956), dal 1933 fino alla morte, mentre era ospite volontario del manicomio di Herisau. Autore di alcuni capolavori della letteratura tedesca, da La passeggiata a Jakob von Gunthen, da I Fratelli Tanner a Il Brigante, Walser (al quale Zibaldoni ha dedicato uno ZiBook scaricabile gratis qui sul nostro sito) ci appare oggi come uno scrittore estremo e appartato, che ha tentato di sottrarsi alle leggi dell’io e del mondo, scegliendo il mite silenzio della follia invece del vano rumore della ragione. Con l’intervento di Antonio Devicienti proseguiamo la pubblicazione degli Atti del convegno genovese. Seguiranno gli interventi di Giuseppe Zuccarino e Marco Ercolani – e, in conclusione, una traduzione inedita in italiano di un pezzo di Robert Walser.
Robert Walser. La grazia e l’abisso/ 1 – Nel corso di un convegno svoltosi a Genova il 24 aprile 2015, quattro critici e scrittori contemporanei si sono interrogati sull’enigma degli ultimi anni di vita di un classico sommerso della letteratura del primo novecento, Robert Walser (Bien, 1878-Herisau, 1956), dal 1933 fino alla morte, mentre era ospite volontario del manicomio di Herisau. Autore di alcuni capolavori della letteratura tedesca, da La passeggiata a Jakob von Gunthen, da I Fratelli Tanner a Il Brigante, Walser (al quale Zibaldoni ha dedicato uno ZiBook scaricabile gratis qui sul nostro sito) ci appare oggi come uno scrittore estremo e appartato, che ha tentato di sottrarsi alle leggi dell’io e del mondo, scegliendo il mite silenzio della follia invece del vano rumore della ragione. Con l’intervento di Luigi Sasso diamo inizio alla pubblicazione degli Atti del convegno genovese. Seguiranno gli interventi di Antonio Devicienti, Giuseppe Zuccarino e Marco Ercolani – e, in conclusione, una traduzione inedita in italiano di un pezzo di Robert Walser.
Ricorreva il 125° anniversario della nascita di Robert Walser, quando nel settembre 2003 vedeva la luce il quarto numero di Zibaldoni e altre meraviglie, uno dei più ricchi e luminosi forse proprio perché ispirato allo scrittore svizzero. Lo riproponiamo oggi integralmente nella collana ZiBook Ricordanze. Nella sezione Preludi campeggiano due prose inedite di Walser, tradotte [continua]
Tutti cadiamo. Questa mano cade. Guardati intorno e tutto intorno cade. “Ci vogliono proprio le umiliazioni per sollevarmi alla pura gioia di Dio?”, si chiede il giovane Giuseppe Marti, impiegato tuttofare di casa Tobler, nel libro di Robert Walser, L’assistente. Una domanda, questa, che con grazia fulminea rivela Walser molto più di quanto non facciano [continua]
La chiave
Era domenica pomeriggio. Sedevamo davanti a un bicchiere di vino e valutavamo se, malgrado tutti i nostri dubbi, fosse possibile realizzare il progetto del film. Avevamo intenzione di fare un film su Robert Walser. Potevamo partire da uno o dall’altro dei luoghi dove lo scrittore aveva fatto tappa, dalla banca cantonale, per esempio, oppure dall’albergo [continua]
1. Avvicinarsi a Robert Walser da psichiatra, avendone amato e ammirato da anni la scrittura, comporta esitazione, cautela, imbarazzo anche. Da oltre un secolo la psichiatria è penetrata spavaldamente nei territori dell’arte, della musica, della letteratura, pretendendo di spiegare o interpretare i prodotti della creazione artistica in termini di psicopatologia o, viceversa, di diagnosticare la [continua]
Sulla carta
Ho ascoltato molto volentieri le cose che sono state dette soprattutto da Bernhard Echte, queste osservazioni sui microgrammi. Si è parlato molto della scrittura microscopica, che certo è molto rilevante e appariscente, ma una cosa notevole è anche la carta, su che cosa cioè Walser scrive. Questo lo trovo estremamente interessante e significativo. A me [continua]
Il giorno di Natale del 1956, nei dintorni di Herisau, Robert Walser fu trovato morto nella neve. Era morto durante una passeggiata solitaria. Robert Walser era ed è una leggenda, una favola triste. La sua morte è la morte del poeta, quel poeta che egli stesso ha descritto cinquant’anni prima – quando ne aveva ventotto [continua]
Un poeta può essere in qualche modo malato e tuttavia in buona posizione come poeta. Se un uomo sano scrive male, allora è malato in qualità di poeta. Se un uomo malato scrive bene, allora appartiene in qualità di uomo a coloro che sono sani”.Robert Walser “[L]a malattia può esser stata la culla di osservazioni [continua]
Tra gli studiosi che si sono occupati di Robert Walser, ce n’è uno che si distingue in modo inconfondibile da tutti gli altri; se lo si guarda però da vicino emergono – pur nella diversità– strane e sconcertanti affinità con l’autore. Si tratta dello svizzero Robert Mächler, nato trenta anni dopo Walser, nella piccola città [continua]
Quando fu possibile, nell’ottobre 1957, dieci mesi dopo la morte di Walser, al pubblico senza dubbio ristretto al quale la cosa poteva interessare, gettare uno sguardo su un manoscritto dell’ultimo periodo di attività di Walser, immediatamente un’aura di stravaganza e di mistero aleggiò intorno a questa minuscola scrittura.