De libris

Si può dire, riabilitando una nobile nozione, che Maino, a suo modo, si pone nel solco di una lunga tradizione letteraria italiana, quella del plurilinguismo. […]. Quale scrittore italiano, negli ultimi trent’anni, ha avuto il talento e la forza di riprenderla in mano? Quale scrittore ha considerato l’espressione del contenuto narrativo come un vero problema da risolvere? Chi si è azzardato a plasmarsi uno stile o, meglio, quella lingua impossibile che è ogni lingua letteraria? Praticamente nessuno. Nessuno, tranne Francesco Maino.

Una volta illuminato un ricordo preciso, visivo e vivente, “ecco che il buio comincia a diventar trasparente e a filtrare le forme e i colori”, e scaturiscono altre rimembranze; tuttavia si affaccia il nuovo pericolo della sovraimposizione “dei discorsi di dopo”, capaci di ricoprire “con la crosta sedimentata” quanto appena risvegliato e sorgivo.

Esce in Italia per Mimesis la biografia di Octavio Paz, uno dei grandi poeti-critici del Novecento, presentato qui in esclusiva per Zibaldoni da Massimo Rizzante, che ne ha curato l’edizione e scritto la postfazione.

Massimo Rizzante presenta per i lettori di Zibaldoni e altre meraviglie il libro di Alejo Carpentier L’età dell’impazienza (curatela dello stesso Rizzante, postfazione di Miguel Gallego Roca). Ringraziamo l’editore Mimesis, che ci concede qui la pubblicazione anche di un breve testo di Carpentier.

Per gentile concessione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il brano dal titolo “Papà”, tratto dal libro di Livio Borriello La tigre assenza (Terre Blu, 2022).

Comincia con un pezzo di bravura e di chiarimento il nuovo libro di poesia di Massimo Gezzi, “Sempre mondo” (Marcos y Marcos, 2022). La poesia si intitola “Per chi”, trentotto versi in cui l’autore si interroga su cosa lega “lo spazio percorso” al “tempo dimenticato”, e quel qualcosa che li lega è “il punto d’intersezione” [continua]

Nella scrittura di Cossalter, invece, nulla ammicca e tutto è finissimo. La sapienza costruttiva riesce a incastrare con naturalezza la biografia nell’attualità (o viceversa), e si scorre da un frammento all’altro con lo stesso interesse, sia che si tratti di un ritratto familiare che di una nota sarcastica sul giornalismo culturale italiano o messicano.

Il lascito interrogativo e perturbante di questo insolito e intimissimo romanzo, si prolunga ben oltre la soluzione del rebus consegnata alle sue pagine finali. Si ritrova piuttosto in un senso più profondo di pena e di meraviglia, in un fervore inquieto di pietà universale.