A me pare che tra le grandi migrazioni della nostra epoca ci sia anche da parlare della migrazione del popolo del consumo. Ma, prima di parlare di questa migrazione dell’era moderna, vorrei ricordare una bella frase di Robert Walser che mi ha sempre dato di che pensare e che mi sembra abbia molto a che [continua]
Fantasticare sui popoli
1. La leggenda della pazzia swiftiana Quando il reverendo dottor Jonathan Swift, decano nella cattedrale di San Patrizio a Dublino, completa la stesura dei Viaggi di Gulliver, ha ormai superato la cinquantina ed è in disgrazia politica. Vive in esilio e isolamento nella tristissima Irlanda di allora, per giunta afflitto da una labirintite cronica che [continua]
Caro Enrico, una cosa che suggerisco è di cominciare questi ragionamenti rileggendo quel capitolo del Poema dei lunatici (di Ermanno Cavazzoni, ndr) in cui si dice che per descrivere i territori e relative popolazioni delle campagne (dove ci sono tutti quegli strani fenomeni, come le voci nei pozzi) bisognerebbe fare delle carte geografiche di acqua, [continua]
I Gamuna sono filiformi, con la testa ovale e lo sguardo tremolante; i maschi indossano cappellacci tutti schiacciati sul cucuzzolo e camminano in modo ondoso. Le donne sono invece carnose, dotate di seni prosperosi e sguardo fiero, a volte persino voluttuoso, da “civetta losca”, come dicono gli uomini. Abitano in un deserto sabbioso che si [continua]
Sed qui certi esse possunt vidisse omnia?” G. B. Vico, De nostri temporis studiorum ratione, III A quanto pare, oggi l’unico modo di intendere la fantasia è quello insulso e frivolo legato alle suggestioni dell’infanzia o agli stordimenti del cinema: alla saga del Signore degli anelli o a Harry Potter, per intenderci. Dire “fantastico” equivale [continua]