Dal canneto, semisommerso sul fondo, deve insomma aprirsi l’occhio smeraldino di un mostro, come scrive Rimbaud, delle creature si dovranno stagliare tra le creste di montagne impervie, o uscire dalle loro viscere, se no, prima o poi, alla natura stessa toccherà di animarsi come le foresta di Tolkien.
Senza categoria
Quattro poesie
In questo viavai cosacco tra passato e futuro le Bilance non vengono mai capite, ma questo non le fa desistere dal gioco: anzi, a propria volta, con sottile e metafisica vendetta, le Bilance denunciano come incomprensibile, per non dire francamente cretino, il fatto che per il resto del mondo passato e futuro abbiano due nature distinte.
Ho sempre sostenuto che la mia città doveva sprovincializzarsi; beh ora abbiamo fornito al mondo l’immagine iconica che probabilmente resterà a simboleggiare questi mesi: la processione di camion dell’esercito, carichi di bare, che attraversano le strade notturne, emettendo un rumore sordo e persistente.
Ne parlano e lo invocano Miguel de Unamuno, José Ortega y Gasset, María Zambrano, ma anche Luigi Pirandello e Thomas Mann: Don Chisciotte (o, a seconda dei punti di vista, il suo creatore Miguel de Cervantes) è l’eroe moderno per eccellenza, l’uomo creatore di mondi, avversario e complice segreto del ridicolo. In breve: il simbolo [continua]
A Milano, in pieno centro, chiusa tra il Castello Sforzesco e l’Arco della Pace, c’è una città nella città, fatta di alberi, foglie, panchine e laghetti: è il parco Sempione. Ogni città che si rispetti, per quanto strana, ha anche delle strade, e il parco Sempione ha tutte le carte in regola per non sfigurare: [continua]