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La Gipsi/ 6
L’Europa americosassone si riversa come alluvione del meraviglioso, e nel contempo si raggela, in provincia, nei cartelloni dei cinema, nella pubblicità e nel linguaggio dei giornali locali, specie settore politica e sport, orrendamente ricettivi, nei titoli sulle brochures e sulle insegne di bottega, nel parlato milanesizzato dei “must” sulle labbra degli omarini in giacca.
La Gipsi/ 5
Dal canneto, semisommerso sul fondo, deve insomma aprirsi l’occhio smeraldino di un mostro, come scrive Rimbaud, delle creature si dovranno stagliare tra le creste di montagne impervie, o uscire dalle loro viscere, se no, prima o poi, alla natura stessa toccherà di animarsi come le foresta di Tolkien.
Tempi tolkieniani
La Gipsi/ 4
Una volta illuminato un ricordo preciso, visivo e vivente, “ecco che il buio comincia a diventar trasparente e a filtrare le forme e i colori”, e scaturiscono altre rimembranze; tuttavia si affaccia il nuovo pericolo della sovraimposizione “dei discorsi di dopo”, capaci di ricoprire “con la crosta sedimentata” quanto appena risvegliato e sorgivo.
Le sue indecisioni personali – a «Vie nuove» Longo “mi fece notare che conversando con lui pendevo troppo dalle sue labbra. Quando dici una cosa, resti a guardare con ansia l’effetto che fai sul tuo interlocutore, questo non ti giova…” – e le riserve politiche (“Dopo la Resistenza il Pci non aveva detto niente di importante”, di nuovo alla “coscienza della gente”) continuano a rendergli difficile la carriera.
Il caso Tortora
La GIPSI/ 3
Avevamo già detto della tradizione letteraria che mette in luce la nevrosi della prole in famiglia. A fronte di un atteggiamento Genitoriale (“io sono ok, tu non sei ok”) piuttosto indebolito dei propri genitori, ma pur intrinseco al ristagnare della GIPSI, questa mostra una postura di Bambino (“io non sono ok, tu sei ok”) alquanto aggressiva.
La GIPSI/ 2
La GIPSI
Per giovane intellettualità della provincia e della sinistra italiane (fin dall’inizio appunto GIPSI) si deve intendere quella fascia di popolazione di ambo i sessi compresa più o meno tra i venticinque e i trent’anni, laureata, residente in centri urbani che vanno dai 50.00 ai 150.00 abitanti circa, e d’orientamento politico dichiarato gauchiste, seppur non necessariamente sfociato nella militanza.
Anche sul piano letterario, come già su quello biografico, Lajolo è stato dunque in grado di ripensare ad una posizione grettamente ideologica e con onestà fare ammenda, a testimonianza della serrata lotta tra schemi sovraimposti e riflessione individuale che ha caratterizzato gran parte del Novecento e di cui egli è stato protagonista con alterne riuscite.