L’orso
venne il vento, il primo freddo pungente. vagavo vuoto come foglie, gli alberi spogli tramavano il cielo. era un attimo e una stagione, ed ero niente… il sonno si spandeva nel sonno: scavava nel sonno, si radicava nel sonno… la bocca cavernosa di una tana mi richiamò con un lungo polifonico sbadiglio. entrai nel suo [continua]