Da ragazzo non provavo una gran simpatia per lo studio del latino, una lingua morta che, come tutti i morti, mi sembrava inutile. Ma non era tanto la presunta inutilità a tenermi lontano dal latino. Ricordo di aver provato gli stessi sentimenti che provò Renzo Tramaglino dinnanzi a Don Abbondio e ai suoi “impedimenti dirimenti” [continua]