Dopo l’esordio nel 1997 col romanzo Dei bambini non si sa niente (Einaudi), tradotto in diverse lingue e oggetto di molte discussioni per il contenuto scabroso, un crudele e tragico gioco sessuale tra due bambine e tre adolescenti, Simona Vinci ha dimostrato di essere una scrittrice dall’immaginario potentemente visionario e dalla lingua fortemente espressiva, un’autrice autentica e sincera, capace di mettersi in gioco fino in fondo, come dimostra l’ultimo libro, Parla, mia paura, pubblicato a settembre da Einaudi e in cui racconta le sue crisi di panico, la depressione che l’ha spinta a tentare il suicidio e finalmente la guarigione grazie alla psicanalisi.