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Simona Carretta dialoga con Belinda Cannone, romanziera e saggista francese, docente di Letterature Comparate all’Università di Caen. Cannone collabora con la rivista «L’Atelier du roman». Dei suoi molti libri pubblicati in Francia e vincitori, in alcuni casi, di prestigiosi premi letterari, il saggio Il sentimento di impostura è stato tradotto in italiano da Giovanni Lombardo per le Edizioni di passaggio (Palermo, 2011).
Nel capitolo V del Tristram Shandy Laurence Sterne riprende un detto popolare che forse può fare al caso nostro: «Ognuno parla del mercato a seconda di come gli sono andati gli affari». Il motto vale per l’intera esistenza – è a questa che Sterne si riferisce – ma mi sembra in particolar modo appropriato per [continua]
Cum calore et dolore Andrić non è in casa 14 dicembre 1954. Belgrado. Ivo Andrić, dopo aver pubblicato nel 1945 due romanzi, Il ponte sulla Drina e Cronaca di Travnik, è uno scrittore riconosciuto e stimato. Dall’estate del 1940 vive nel suo modesto appartamento al numero 9 di via Przrenska, circondato da mobili [continua]
1. Il genere poliziesco è stato definito come un racconto materialista ossessionato dai fatti e dal denaro. È di tradizione nordamericana e nasce con alcuni racconti di Edgar Allan Poe che, come sappiamo, visse la sua età adulta in costanti ristrettezze economiche. In Poe, tuttavia, il denaro non è ancora un rumore di fondo continuo; [continua]
Questo contributo è tratto da Pro e contro la trama, a cura di Walter Nardon e Carlo Tirinanzi De Medici (Trento, Editrice Università degli Studi di Trento, 2012), volume che raccoglie interventi di Gianni Celati, Massimo Rizzante, Walter Nardon, Carlo Tirinanzi De Medici, Andrea Inglese, Lakis Proguidis, Giorgio Vasta, Simona Carretta, Wada Tadahiko, Daria Biagi, Stefano Zangrando, Miguel Gallego Roca, Silvia Annavini e Roberto Francavilla.
Nella sua epoca, l’epoca delle avanguardie, l’opera di Macedonio Fernández sembrava concepita per un lettore futuro, abitante di una città virtuale, capace di provare un’intensa commozione per mezzo delle parole e disposto a demolire tutti i miti sui quali si era andata creando la sua personalità. Un lettore eccezionale nel XX secolo ma, per ragioni [continua]
I. Nella prima delle quattro parti che compongono Vertigini di Winfried Georg Sebald, Henry Beyle, a cinquantatre anni, rievoca l’impresa del passaggio del Gran San Bernardo, cui aveva partecipato diciassettenne a seguito delle truppe napoleoniche. Si tratta di una lunga riflessione sulle incertezze della memoria. Nel ricordo di quella fatica, fra tanti episodi, le immagini [continua]